La medicina di Armando
La storia risale all'epoca della II guerra modiale, quando il giovane Armando, da poco laureato in medicina veterinaria prestava servizio nelle forze partigiane. Un giorno gli capitò un cavallo con un grosso carcinoma su di una coscia. Da un pò di tempo non si sa come, forse da reminescienze di letteratura classica, voleva sperimentare una sostanza di origine vegetale che somministrò all'animale. Con sua grande sorpresa il cavallo guarì completamente di lì a poco tempo; questo fu l'inizio di successive sperimentazioni su animali, in particolare conigli ai quali faceva venire un tumore spennellando l'orecchio con catrame. I conigli guarivano puntualmente dopo avere ricevuto la medicina. Passato non so quanto tempo, finita la guerra Armando ebbe l'occasione di sperimentare per la prima volta la sua medicina su un essere umano. Il paziente, una persona piuttosto anziana, presentava un tumore maligno in stato avanzato nell'apparato gastro intestinale ed i medici gli avevamo diagnosticato non più di due mesi di vita. Armando decise di provare la sostanza, naturalmente dietro il consenso del paziente, a cui venne somministrata una certa dose. Il giorno dopo Armando ritornò dal paziente il quale in stato di shock rifiutò recisamente una seconda somministrazione per via di tremendi dolori addominali che aveva accusato durante la notte, proprio nella parte malata. Dopo pochi giorni comunque l'uomo guarì completamente, e i medici meravigliati, dissero di essersi sbagliati nella diagnosi.
Sinergia
Lascio immaginare l'effetto che ebbe la notizia della guarigione di questa persona, dopo poco tempo molti malati si presentarono a casa di Armando ansiosi di provare la cura. Purtroppo non tutte le successive sperimentazioni del farmaco ebbero i risultati sperati. Questa situazione affievolì di molto l'euforia del primo successo ma Armando pensò che questa sostanza era efficace solo se usata in combinazione con un altro farmaco o comunque un altro elemento. Riflettendo sui farmaci che il primo paziente usava per alleviare il dolore, cominciò un lungo periodo di sperimentazione e di studio con la speranza di riuscire ad individuare l'elemento mancante. Da allora in poi Armando abbandonò la sperimentazione diretta sugli esseri umani dedicandosi esclusivamente allo studio delle proprietà chimiche della presunta sostanza anticancerosa, con grossi sforzi e dispendio di energie in quanto i mezzi a disposizione erano assai modesti.
Epilogo
Riporto qui una parte degli ultimi appunti sui suoi studi datati 1970, due anni prima della sua scomparsa. "... se somministrata ad un individuo affetto da neoplasia maligna, fa aumentare le algie cancerose a tal punto che l'ammalato non vuole più assumerne. E' caratteristaica la sua rapidità di azione : indovinando la dose necessaria e la quantità di ferro preventiva, si può ottenere uno shock in poche ore, sempreché il tumore abbia una certa consistenza. Lo shock, della durata dalla mezz'ora a un' ora si può riferire per sintomatologia allo shock traumatico, che subentrerebbe ad una distruzione tumorale parziale o totale. Fatto sta che dopo lo shock gli ammalati accusano un notevolissimo miglioramento. Da questo punto in capo a 15-20 giorni i soggetti guariscono, non soltanto dal punto di vista chimico, ma anche neoplastico. Con questo metodo, che consisteva nella somministrazione preventiva di ferro e poi di fermento (una sola volta) ho curato quattro persone. Tutte e quattro hanno avuto lo shock dalle 6 alle 8 ore dopo. Tre di esse erano affette da neoplasie interne, una era portatrice di un sarcoma alla regione nasale e retronasale; in questa si è potuto osservare la guarigione neoplastica. Tutte e quattro le persone sono ricadute nel male dopo sette mesi di guarigione con la seguente variante : il tumore secondario non si è sviluppato in sede primitiva e l'origine tissurale non si è potuta stabilire. Gli ammalati non sono stati più curati. Il fatto indicativo è che tutti e quattro hanno preso il fermento una volta sola e in dose di qualche mmg per os...." Un grossa opportunità arrivò verso la fine della sua vita: un centro molto importante accettò di studiare la sostanza e di sperimentarla. Purtroppo dopo poco tempo Armando morì per infarto, lasciando inconcluse tutte le sue ricerche. Il suo sogno di gloria si era definitivamente spento. Adesso, grazie anche a Internet il mio desiderio è quello di sciogliere definitivamente questo mio dubbio : funziona o non funziona ? Possibile che tutti i buoni risultati ottenuti a suo tempo, siano stati solo frutto di remissione spontanea, come a volte inspiegabilmente accade ? In che modo potrebbe agire questa sostanza? Sono tutte domande che attendono una risposta. Chissà se un giorno la troveremo.