Relazione
RELAZIONE SU DI UN COMPOSTO CHIMICO ANTICANCEROSO
Questa relazione riassume brevemente gli studi chimici, fisiologici ed antineoplastici del composto, compiuti dal sottoscritto e dal Dott. Sabino Mattei, chimico.
CARATTRISTICHE
E' un composto chimico, termostabile. Esiste legato ad una speciale
proteina con la quale forma un fermento attivissimo; è perciò un co-fermento
o facente parte di un co-fermento.
FISIOLOGIA
Secondo Kuhn una sostanza di questo tipo può chiamarsi antivitamina
e nel nostro caso una antivitamina precisamente del complesso B, con
speciale interferenza sui fermenti i cui co-fermenti sono le vitamine
B 2 e PP. Somministrato in grandi dosi a cani , topolini d'india e
conigli provoca dopo 15-20 giorni dei caratteristici sintomi di carenza:
alopecia, desquamazione dell'epidermide e prurito in corrispondenza
delle zampe anteriori e disturbi gastro intestinali con diarrea, stitichezza,
coliti, ecc. Poi insufficienza cardiaca , anemia e arresto dello sviluppo
in animali idonei; lingua nera nei cani. L'orina non subisce alterazioni
o tutt'al più trascurabili. La formula sanguigna non viene modificata
se non negli eritrociti. L'esame anatomo patologico rivela nel fegato
una ipersecrezione o una iposecrezione biliare, lieve ipertrofia surrenale
e pelle alquanto più aderente al sottocutaneo. Somministrato all'uomo
sano provoca i seguenti fatti: disturbi gastro-intestinali con leggera
diarrea dopo la prima somministrazione poi stitichezza non prolungata,
leggera diminuzione dei globuli rossi, disturbi cardiaci molto bene
curabili con preparati digitalici.
AZIONE DIAGNOSTICA PER I TUMORI MALIGNI
L'antivitamina viene somministrata per 3-4 volte una volta al giorno.
Se durante questo periodo insorgono dei dolori abbastanza intensi
in un qualsiasi punto dell'organismo, ciò è sintomo patognomonico
dell'esistenza di un tumore maligno, se il dolore già esiste esso
viene aumentato.
Il sintomo doloroso sarebbe causato da un'intensa reazione infiammatoria
collaterale al tumore da parte dei tessuti sani, ma non avviene in
ogni caso, poiché se il neoplasma è di piccola mole, la reazione per
conseguenza è piccola; allora l'ammalato avvertirà soltanto una specie
di bruciore o anche nulla. Se il tumore invece è si grande ed esteso
ma situato in un punto povero di terminazioni nervose sensitive, il
dolore può anche non sopraggiungere affatto (Esempio: tumori polmonari
e spesso linfoghiandolari). Non si ha assolutamente alcun sintomo
doloroso in individui sani o affetti da altre malattie.
Questo argomento tuttavia non è ancora risolto, poiché sembra che
anche il parenchima tumorale provochi il sintomo doloroso, e ciò all'infuori
di una reazione infiammatoria tissurale collaterale .
AZIONE PREVALENTEMENTE ANTINEOPLASTICA
Abbiamo studiato questa azione in molti soggetti animali ed umani.
Se si prendono in considerazione anche i tumori benigni, la reazione
infiammatoria collaterale avviene ma in minimo grado e la neoplasia
in certi casi può anche sparire in un modo diremo di 'sfaldamento
graduale'.
Dapprima viene una emorragia superficiale, conseguenza di necrosi
cellulari periferiche; sotto detta emorragia, che immediatamente si
arresta con conseguente coagulazione, rimane ancora del tessuto neoplastico
integro. Nelle successive giornate il processo si ripete per tante
volte in proporzione alla mole del tumore finché questi regredisce
del tutto. L'azione distruttiva sui neoplasmi maligni procede con
le stesse caratteristiche, soltanto più aggressive. Le cellule periferiche
del tumore, essendo le più maligne, sono quasi immediatamente distrutte;
ciò vale soprattutto per le infiltrazioni. Le metastasi sembrano essere
alquanto più resistenti.
Contemporaneamente insorge una intensa reazione a carattere infiammatorio
da parte dei tessuti collaterali, evidentissimo specialmente nei carcinomi
gastrici. Un carcinoma gastrico del tipo fibroso, duro, dopo pochi
giorni diventa molle ed ematoso. Tutti i parenchimi tumorali, più
o meno suscettibili all'azione dell'antivitamina ne risentono dopo
brevissimo tempo dalla sua somministrazione (8-10 ore). In soggetti
con neoplasia in stato di generalizzazione o molto avanzate, la reazione
infiammatoria tissurale assume tale intensità ed estensione da comprometterne
la vita. In questi casi si suole iniziare la cura con dosi minime.
DOSAGGIO DELL'ANTIVITAMINA
Man mano che proseguivano gli studi sull'azione di questa sostanza
attiva, si venivano a delineare le grandi difficoltà per il suo dosaggio.
Esso deve essere basato sui seguenti principi fino ad oggi osservati
: Azione sul cuore, quantità attuale di vitamina del complesso B e
PP nell'organismo, stato de fegato, stato del sangue, intensità e
malignità del tumore, sue eventuali infiltrazioni e metastasi, stato
della mucosa gastro-enterica. Quest'ultimo ha una grandissima importanza,
in quanto l'antivitamina provocherebbe fatti di carenza principalmente
in questo tessuto, determinando fatti di degenerazioni enecrosi ,
con conseguenze d'insufficiente assorbimento dell'antivitamina stessa
nelle successive somministrazioni; dunque la necessità di cessare
queste ultime per dati periodi.
CONSIDERAZIONI
Dai dati ricavati si può presumere che l'attività di questo composto
sia da attribuirsi alle sue interferenze nei processi di respirazione
della cellula e specialmente in quelli di tipo anaerobico; sta qui
probabilmente, come dice il Warburg, il meccanismo della cancerizzazione
e il punto debole della cellula cancerosa, con conseguenze di alterazioni
o di inversioni dei processi sintetici. In ogni modo l'azione del
prodotto è tanto evidente e la reazione collaterale a certi tumori
tanto intensa da non lasciare dubbi in proposito.